Io credo nel rosa.
Io credo che ridere sia
il modo migliore per bruciare calorie.
Io credo nei baci, molti baci.
Io credo nel diventare forte
quando tutto sembra andare storto.
Io credo che le ragazze felici
siano le ragazze più belle.
Io credo che domani sarà un altro giorno,
ed io credo nei miracoli.
Audrey Hepburn
Il fiocco rosa appeso alla porta di casa, la coperta nel passeggino, il vestito della bambola, il fiocco sul grembiule nero della scuola, le più recenti, odiose “quote rosa”…. la lista delle immagini a cui siamo abituati associare questo colore è lunga, ma qual è la storia del rosa?
Un po’ di storia
Il rosa è ottenuto miscelando il rosso e il bianco ma le sue anime sono molteplici: dal rosa chiaro, al rosa profondo, rosa antico, rosa shocking, rosa salmone, rosa bubblegum, rosa Barbie, rosa Chanel, rosa cipria, rosa peau d’ange, fino al rosa cammeo.
Pochi lo sanno, ma una volta il rosa era un colore senza sesso, considerato anzi una tinta “forte”, in quanto ottenuta sbiadendo il colore più forte di tutti, il rosso, (colore forte e virile legato a eroi e combattimenti) e come tale era una colore prettamente maschile. Alle donne era riservato il blu, perché associato al velo della Vergine Maria, rappresentata in sculture e dipinti; i bambini erano vestiti invece con abiti di colore bianco.
È stato nell’Ottocento, man mano che gli uomini adottavano abiti scuri e sobri, disfacendosi dei fronzoli dei secoli precedenti, che i colori pastello sono diventati appannaggio delle donne. Non ci sono fonti certe che stabiliscono una data effettiva in cui il rosa entrò a far parte del guardaroba femminile, ma alla fine del 1940, le donne si affermarono nella società e, per incoraggiare il loro ruolo più attivo nel mondo, si pensa che abbiano adottato questo colore.
Gli effetti del rosa
Come tutti i colori ha un effetto incredibile sulle persone, sull’umore, la percezione e anche sulle scelte. È programmato dentro noi stessi e possiamo fare poco per controllarlo. Il nostro cervello primordiale è la parte di noi programmata per sopravvivere. È ciò che ci fa reagire istintivamente. Gli esseri umani si sono sviluppati nel corso di milioni di anni e i colori rappresentano una buona parte delle nostre percezioni. E così “nel rosa” è una frase che significa sentirsi e agire bene e il “colore rosa “rappresenta la compassione, l’amore oltre alla tenerezza, l’autostima, l’accettazione e la premura.
Secondo la terapia dei colori le persone esposte al colore rosa sonno meno stressate, meno violente e aggressive. In effetti nel 1978, Alexander Schauss, direttore dell’Istituto americano per la ricerca bio-sociale di Tacoma, scoprì che guardando un 18 x 24 pollici di carta stampata con questo colore, la frequenza cardiaca era in riduzione, provocando così un immediato senso di benessere e rilassamento.
Il chakra del rosa è la zona del cuore e gli individui equilibrati hanno un chakra rosa forte. I fiori rosa esprimono gioia, innocenza e giovinezza. I garofano rosa sono simbolo di gratitudine. Donare rose rosa è un gesto d’ammirazione. Le composizioni di fiori rosa rappresentano la gioia e la felicità. Chi crede nelle proprietà dei cristalli crede che le gemme rosa aiutino le persone a rilassarsi. Il quarzo rosa ha proprietà calmanti, riduce la negatività e promuove l’appagamento, mentre indossare uno zaffiro rosa aiuta a ridurre il disaccordo.
Percepito come metafora di fatti, emozioni, sensazioni, convenzioni sempre estremamente positive, il colore rosa spazia attraverso tempi e culture, diventando espressione dell’arte e del costume.